Expo Bici 2014
La fiera
“internazionale” della bicicletta.
Pareri di una visita in fiera.
Pareri discutibili, se volete, determinati anche dai gusti
personali di chi scrive.
Internazionale… e
vabbè la cosa la possiamo far passare sotto silenzio, perché di
“internazionale” c’era davvero poco pochino.
Qualche conferenza e presentazione, per sottolineare ancora
una volta (per noi ciclisti non una novità) che l’esigenza di dialogare e
concepire il mondo a misura di questo mezzo di trasporto è, sempre di più, una
necessità.
L’acqua calda, ma non fa male ricordarlo.
Il Veneto, in particolare (giocando in casa) ha teso a
presentare le nuove brochure ciclo-turistiche.
Altri enti ed istituzioni sono stati a guardare, oppure non
si sono neppure presentati.
Certo, la fiera è della bici, ma parlare di un mondo che ha
necessità di cambiare non avrebbe fatto del male, il pubblico sarebbe stato più
che interessato ed affamato…
Ma di questo… poco e nulla.
Ad ogni modo una visita in fiera è
sempre emozionante.
Una lunga passeggiata per farsi una piccola idea di quello
che il mercato e le opportunità di sviluppo possono offrire oggi.
Chi andava in cerca di gadget, come al solito è rimasto
deluso… ed è ovvio.
Complice la crisi, si regala di meno… si va anche in fiera
di meno.
Dividiamo il mondo presente.
Abbigliamento.
Come nella scorsa edizione, troppo tecnicismo e poco
ludismo.
Chi, come me, andava a zonzo in cerca di soluzioni per il
tempo libero turismo e bici aveva poco da vedere.
Bici da strada.
Il mondo della “corsa” non ha ancora nuove soluzioni
tecniche da portare alla massa.
Certo… alcune cose già viste.
Cambio wi-fi, bici più leggere ed estreme, batterie
integrate nel telaio (a scomparsa).
Idee simpatiche, costose, magari anche utili… ma per un
pubblico dei pochi.
MTB
Il mondo delle ruote grasse ancora vive sospeso tra 26 e 29 pollici .
Ruota attorno alla tripla nel cambio, oppure al compact… ma
soluzioni tecniche innovative non se ne sono potute apprezzare.
E-Bike – Ibride –
Cargo e varie
Finalmente, anche se ancora i parenti poveri, lo spazio per
le bici meno estreme e più pratiche oppure più innovative sotto il profilo del
trasporto, della famiglia.. del turismo, hanno trovato un tantino di spazio in
più, un tantino di costi più abbordabili. J
Sono ancora al margine dello spazio della corsa e della MTB ma… almeno non sono relegati nella nicchia del più lurido retrobottega.
Sono ancora al margine dello spazio della corsa e della MTB ma… almeno non sono relegati nella nicchia del più lurido retrobottega.
Una pericolosa tendenza l’ho notata.
L’ingresso di una tendenza modaiola, per trasformare la bici
in un oggetto “cult”.
Una cosa di cui, francamente, non sentirei il bisogno è una bici
fosforescente, con orride decalcomanie.
Guazzabugli di colori con cui gli “stilisti” si sono
sbizzarriti.
Bici davvero inguardabili, almeno per il mio discutibile
gusto; mi auguro e vi auguro fossero solo per campioni dimostrativi per la
fiera.
Coluichenonvanominatoinvano ci scampi dall'ingresso di stilisti nel mondo della bici.
Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, non di bici ridicole.
Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, non di bici ridicole.
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